11 dicembre 2010
08 dicembre 2010
Il leone
Per ammazzare il leone
Pistola e coltello
Ho pure fatto venire l'agnello
E qualche animale domestico
Ma niente è successo
Poi la notte improvvisa
Rapida
Ed io accucciato tra l'erba
In attesa
07 dicembre 2010
01 dicembre 2010
My drug is not on sale
I look for an hidden place
Where strip myself
Not seated or standing
Stretched for dreaming
My drug is not on sale
Cause it looks like a female
I need no syringe
Because my drug gets into
Without making an hole
Without harming to whole
My drug is not on sale
Cause it looks like a female
As you fill me
You appear naked too
Your soul more white than cocaine
You are both drug and medicine
My drug is not on sale
Cause it looks like a female
30 novembre 2010
Distanti e vicini allo stesso tempo
Parliamo d'ogni cosa a conferma che non siamo d'accordo su niente
Veniamo da due generazioni diverse e ci assomigliamo come fossimo nati insieme
Condividiamo il superfluo senza accennare per nulla all'essenziale
Tu che ti comporti come un maschiaccio per il mio bisogno di comprensione
Mentre aspettiamo la notte fonda a contare soldi e a collezionare monete
Siamo fatti l'uno per l'altro senza darci troppa importanza
25 novembre 2010
Puzzle
Lots of pieces scattered on the table.
Without a solution on the cover.
Someone sometimes moves the table
and our puzzle breaks up.
It is necessary to start again,
fortunately with a partial idea about the solution.
21 novembre 2010
Il tempo e le sue ferite
20 novembre 2010
Per un po'
[PG]
Ti faremo diventare un campione di tiro con l'arco!
[SM]
Benvenuto nel club degli ex sportivi!
[DP]
Per l'ippica io ci farei un pensiero.
[AB]
Riposati anche per noi!
[LC]
Anzi, come direbbe il mio vecchio capo e mentore (sempre sia lodato), vivi quest'esperienza come un'occasione... l'occasione di scoprire qualche nuova passione... l'occasione di conoscere persone e ambienti nuovi... l'occasione per fare pulizia nel cassetto in cui ciascuno di noi tiene nascosti (consciamente o inconsciamente) curiosità e desideri che per un motivo o per un altro non ha ancora voluto/potuto coltivare.....insomma, vedrai che l'amaro in bocca passerà presto, e lascerà il posto ad un rinnovato appetito per altre millemila nuove avventure!! :o)
[RE]
Devo dire che dimostri un buon carattere e sei ammirevole per questo, davanti ad una difficoltà posta dal tuo ginocchio hai reagito nel miglior modo, cercando nuove esperienze.
[GF]
Riguardati e recupera lo smalto, che poi secondo me ricomincerai a corre come prima
[GG]
In bocca al lupo per la tua riabilitazione, e non ascoltare i dottori che di sport e volontà non ne capiscono niente anche a Zanardi avevano detto che non avrebbe piu’ corso in macchina e invece…
[AT]
Da adesso dovremo parlare solo di calcio, niente triathlon o biathlon fino al tuo ritorno.
[AG]
La fine di qualcosa è sempre l'inizio di un'altra cosa...una frase fatta, lo sò, che però ha più verità che ovvietà... secondo me il tuo corpo ha voluto mandarti un messaggio chiaro : fermati e pensa al cuore che quello non si logorerà mai....mai
[GM]
Sulle ragazze non si sono dubbi che puoi corrergli dietro
[SB]
Mettendola in termini di triathlon, diciamo che hai concluso la frazione di corsa e ti stai scaldando per iniziare la prossima frazione di ...
[SB]
L'importante è non abbandonarsi alla diagnosi di un medico: una diagnosi non è mai una sentenza; il corpo umano ha capacità di recupero insospettabili! Vedrai che con un po' di adattamento e stringendo i denti riuscirai a fare molte più cose di quanto ti abbiano prospettato!
[GDB]
I miracoli sono sempre possibili! Almeno io ci credo. Ad ogni modo non è certo un ginocchio che può ferma gli interessi di una persona.
[CM]
Ti abbraccio forte forte e ti faccio gli auguri più affettuosi e di simpatia che il tuo ginocchio si rimetta al più presto! Almeno i tuoi genitori possono godersi il figlio per un po'.
[MP]
Mi dispiace molto per le complicanze. ma non preoccuparti, ti tengo in caldo il posto per il prossimo anno.
[RC]
19 novembre 2010
At parent's home
16 novembre 2010
Contrariamente
15 novembre 2010
10 novembre 2010
The window and the door
I'm looking throw the window now, and I see an old woman that watches outside from the 1st floor, in front of me. I think she puts her body over the things: now she is the rain, now she is the car, now she is the tree. But she doesn't watch me, because she doesn't want to be me; the reason is that I'm in a similar situation, like her I'm inside a building, prisoner.
T
I just want to tell you… You are not a prisoner… you are free,… much more than others, I really know that,… you maybe just don’t see that the door is open wide because you just look outside the window and you ignore the door…
08 novembre 2010
Come il vento
la velocità diminuisce
la direzione cambia
gli oggetti s'arrotondano
decreases the wind speed
change the wind direction>
rounds objects that meets
07 novembre 2010
06 novembre 2010
Lentamente
ogni volta una volta di più...
lentamente muoio mentre ti guardo
lentamente muoio mentre tu mi guardi
ma non muoio di vergogna...ma
solo di passione.
05 novembre 2010
30 ottobre 2010
Libreria antiquaria Umberto Saba
Mi fermo al primo libro
In una zona di tempo compresa l'appena entrata
E la prossima uscita
Incastro lo sguardo tra pagine mai aperte
Fino all'angolo dove i fogli si toccano
E un vecchio che sa sorridere
Esce da un angolo buio
Mi guarda immobile
E mi lascia solo
Con il mio lento scricchiolare tra una trave e l'altra
Ed io appoggio lo sguardo sugli scaffali
Non cerco e mi lascio trovare.
I ripiani curvi, il soffitto irraggiungibile
Gli spazi tanto stretti da dover per forza sentire
I libri sulla pelle
Di quest’immensa caverna
Poi la porta che si riapre alla luce,
Alle cose che si muovono
Agli sguardi che si incrociano
Alle risate.
Tutto m’appare vecchio, un carosello che più non stupisce
Fermo un passante,
Mi riapproprio di quell'oscura intimità
Che tanto cerco, che tanto mi manca,
Che qualcuno ha chiuso tra pagine di libri
Comprati, venduti e ancora mai aperti.
The absence of color white
an old man who smells good
The beams creak
My soul flies in the trash
I don’t find, I let me find.
The shelves are curved, the ceiling out of reach
The spaces are so close that I'm a part of all
Of this immense darkness
Then the door that opens to the light,
to the things that move
To the looks that cross
To the laughters.
Everything appears to me old, a broken record that don’t surprising me more
I stop a man who is passing
I take back the dark intimacy
I find it a lot, I miss it that a lot,
This That someone has closed between pages of books
Bought, sold and not yet open.
18 ottobre 2010
L'amore non può rimanere nel cuore
l'amore non può rimanere nel cuore.
14 ottobre 2010
23 settembre 2010
Cindyuen_827
水陸兩棲巴士
Chi sei? Da dove vieni? Quanti anni hai? E’ un viaggio a ritroso nel tempo, l’ultima tua foto ti vede dentro un mezzo che identifico essere un autobus, con il soffitto concavo, di lamiera lucida, le pareti di vetro ed i posti a sedere; hai un cazzo di salvagente addosso. In un autobus? E la borsa della macchina fotografica aperta che mi fa pensare quanto anche tu sia sorpresa. Quando le foto sono una condivisione di cose inusuali si bada poco alla regola del 2 terzi o di una giusta illuminazione. Si fotografa e basta. Parla l’immagine, così tanto da zittire tutto il resto. Prendo il titolo della foto e lo caccio nel traduttore di google. Ne esce, con un certo pensiero che mi fa rabbrividire, la frase: autobus anfibio. Cose inusuali. Approfondisco. Google sputa parole, cool, splash, became a submarine, tourist attraction, runs into water, trouble. A questa parola mi fermo, ho afferrato la provocazione.
不到黃河心不死的黃河
Sullo sfondo di un bellissimo paesaggio completamente avvolto dalla grigia foschia di una citta che vomita industrializzazione, t’appoggi sul corrimano di una passerella parallela alle sponde di un fiume, in cui sono andati a picco tutti i colori. Se vedo la borsa della macchina fotografica che ti porti appresso, mi conforto che sono nel giusto: sei nel posto giusto, di una giornata sbagliata. Non invoglia andare in acqua, neppure con quest'aria che sembra mite, non percepisco l'odore della città, ma neppure quello dell'acqua che scivola sulla spiaggia umida. Traduco il titolo, con l'ennesima sorpresa. Avete presente quei corti nomi cinesi, che raccontano tutta una storia, un romanzo condensato in poche parole? La traduzione ritorna questo piccolo bignami di saggezza orientale: "Non smettere fino a quando si raggiunge il proprio obiettivo nel Fiume Giallo". Io non so cosa vuol dire, ma tu sicuramente ti gongoli ad essere lì a dispetto di una giornata senza storia, senza pretese.
16 settembre 2010
09 settembre 2010
Bosco di barche a vela
08 settembre 2010
Pensieri come spighe di grano
come ferme spighe di grano
si scuotono al leggero vento
con cenni che non so capire
se mi avvicino pungono
se mi allontano non so più chi sono
Lui e lei sulla battigia
lasciando che il tempo dissolva ogni passo;
tutto è affidato alla memoria della spiaggia
07 settembre 2010
02 settembre 2010
17 agosto 2010
Luci nella notte
sedile imbottito, musica, acqua
mi basta questo
per non sentire il vento né il silenzio
e mentre le luci davanti a me
non spengono mai quelle degli incroci
vedo l'autosufficienza e la solitudine
viaggiare insieme.
02 agosto 2010
OO CUP 2010
21 luglio 2010
Rancio
07 luglio 2010
Ciò che posso fare
25 giugno 2010
23 giugno 2010
Come una goccia sulla chiglia
Appuntamento al gelo
Speranza
Cristalli
06 maggio 2010
La solitudine
05 maggio 2010
28 aprile 2010
Alessio & Lara
tra montagne d'affettati e fiumi di vino,
si sono uniti a Dio i nostri cari amici.
Ottimo film, anche ora che lo rivedo a distanza di giorni.
Il cast è stato scelto giovane.
Trama ovvia, sceneggiatura mai banale.
Il finale che m'ha visto assente, lo immagino così:
le sedie della sala vuote, la musica che continua da sola,
tovaglioli dei tavoli a terra, sulle sedie, arrotolati, appesi,
macchiati, aggrovigliati l’uno nell’altro persi …
simbolo di mani che non sono mai state ferme
tra danze applausi brindisi e chiacchiere …
e gli sposi, seduti stanchi a guardarsi negli occhi
e a trovare in questo la forza che li accompagna
perché Dio si è invisibilmente posto tra loro
per rendere speciale l’uno alla vista dell’altro.
La vita dei figli
I figli sono una specie
in via di estinzione,
bisogna preservarne
la vita il più a lungo
possibile.
26 aprile 2010
A te, Trieste
Si va sempre da qualche parte
08 aprile 2010
Diario per un collega in vacanza
06 aprile 2010
Cima da Conegliano
29 marzo 2010
PROJEKT APFELSAFT & WIENERSCHNITZEL
[28 marzo -18 aprile, Trieste circolo ARCI]
Fateci caso: cosa accomuna tutte le foto? L'istante.
19 marzo 2010
18 marzo 2010
Storie di inseguimenti
15 marzo 2010
Lipica open 2010
10 minuti.
Tra dieci minuti sarà mezzanotte e sarà già domani. Non mi riuscirà più di dire: io-oggi-Lipica. Sarà già domani, passato e futuro insieme, il presente non sarà più.
9 minuti.
Cerco di mettere insieme velocemente i ricordi. L’arrivo, la partenza, iniziare e finire… non so da dove cominciare
8 minuti.
Tutto è mescolato, al buon sole, alla fatica, all’amicizia, ai sogni, al profumo degli alberi, al fango sotto le scarpe, alla cartina che non scivola mai dalle dita.
7 minuti.
Faccio scorrere il nastro all’indietro e mi colpisce quel gazebo rannicchiato sul prato riprendere vita, il plaid ripulirsi d’erba, le cose buone ricomporsi, il sole lanciato nella sua corsa da ovest ad est.
6 minuti.
Come un film a flashback, rivedo la gente rifare il percorso al contrario, con il sudore che s’asciuga, quel sorriso che ritorna preciso, la fatica che si allontana come l'olio si ritrae da una macchia d'acqua, l'individualismo che ritorna alla linea di partenza.
5 minuti.
Sulla cartina che teniamo in mano risanano le pieghe come delle ferite che si chiudono, torna più liscia, come nuova, mentre il nostro sguardo cerca prima il punto di partenza, poi la busta, poi l'erba, poi il cronometro..
4 minuti.
Il luogo e il tempo della partenza si allontanano, vestiti come per andare a fare shopping, siamo lì a fare i nostri acquisti, tra le bussole, le ghette, i cerotti...il portafoglio che si riempie come per magia..
3 minuti.
Ci salutiamo con il gesto di chi non si vede da tempo e ritorniamo alla nostra auto, guidando come avessimo preso appena la patente, la benzina che ritorna, l'auto che si fa più pulita, come animali ci rintaniamo nelle nostre case, riguadagnamo di soppiatto il letto, zittiamo la sveglia e riprendiamo a sognare
2 minuti.
Tutto parte da un desiderio, che si perde nella notte dei tempi.
1 minuto.
In questa notte non mi oriento, non ho alcuna mappa, mi alzo in volo.
Mezzanotte.
Ma io c’ero e non è stato un sogno.
10 marzo 2010
Basovizza - Sesana AR 18:30 -1.5°C 100 km/h
08 marzo 2010
Valeriano
Una giornata senza punti oscuri, come del resto lo è questo sport, in cui tutto vive alla luce del sole, la mappa dettagliata con cura, le lanterne ben segnalate, l'abbigliamento specificatamente tecnico. Una sola ombra e ti ritrovi con la merda al collo, non metaforicamente parlando.
Mi riscaldo, l'escursione termica oggi è precisa, in una via secondaria, nel mio su e giù un cane mi insegue senza abbaiare, senza poter raggiungere le mie coccole, lungo il recinto due tre quattro volte poi torno indietro.
Alla partenza manca molto e non so come passare il tempo, sono solo, comincio a fare calcoli: un doppio passo quasi un metro, il nord è dietro quella collina, perché il taping lo faccio sempre meglio da un lato non lo so, devo bere prima della gara, il campanile mostra l’ora corretta, ritorno alla partenza. La gente ora si accumula, è indaffarata a dare un senso all’attesa, noi del Gaja facciamo stretching, ma anche parliamo, scherziamo, andiamo in bagno, mangiamo, insomma nel nostro siamo completi.
Avvolgendo un po’ il nastro, saltando qualche preliminare di rito, sono già alla ricerca della prima lanterna. La vegetazione lascia andare la corsa come il vento si fa strada tra gli alberi. Una due tre quattro cinque sei, non riesco a perdermi, ma ahimè ho parlato troppo presto. Alla settima lanterna sbaglio strada e mi convinco di ritirarmi. Non mi resta che fare un'ultima cosa: decidere la scusa ufficiale, oscillo tra la bussola che funziona male e la bussola rotta. Insomma è colpa sempre degli altri. Passano i minuti, tanti troppi, ma... "non tutti". Ho ancora tempo, riesco a ritrovare la strada, purtroppo lontanissima da dove pensavo di essere. Rivado col pensiero all’ultima gara del CIOC, a quella lanterna quasi fuori cartina che ha fatto tornare indietro chi se l’era persa. Allora capisco che devo onorare questo sport, che il tempo non è quello che passa, ma un concentrato fatto di sole, di vento, di profumi di alberi, di acqua che scorre. E riprendo dal punto in cui la mia bussola stava per rompersi. Settima, ottava, nona, decima, undicesima, dodicesima, tredicesima, quattordicesima, quindicesima, sedicesima, diciassettesima, diciottesima, diciannovesima.
Bevo un tè caldissimo, mi brucia la faccia, ho la tuta piena di polvere e tra le mani mi scorre un desiderio: vorrei accarezzare qualcuno per fargli sentire che la mia vita è soprattutto questa, di rughe di terra, di fango e sudore, che l’acqua non lava il ricordo.
11 febbraio 2010
01 febbraio 2010
Non sarai più sola
sento la gente starmi accanto come la neve,
un attimo e niente più.
Non sono nessuno.
Le mie orme non durano.
te ne sei andata
e la neve racconta
da dove sei venuta
e forse dove stai andando.
Seguo le orme senza pensare a niente,
istintivamente metto i miei passi dentro ai tuoi.
Supero la collina,
percorro una lunga discesa.
Poi, all’improvviso,
sul pianoro tutto sparisce.
Non c’è impronta,
nè segno alcuno,
non ci sei più.
Spengo la sigaretta,
e, con un perfetto gesto
ripescato dalla mia memoria
di quand'ero bambino,
inarco un pò la schiena
e ti prendo con me.
Non guardo avanti,
vedo solo le mie impronte affondare di più.
La mia fantasia ti porta con me,
dovunque tu sia,
non sarai più sola.
20 gennaio 2010
12 gennaio 2010
UN AGGRUMETO SEGNANTE
Giustino pallinava sùrcipo,
Tra zanche di molla e pisane di fallo.
Quando come un trollo in pieno ferione
Suclimò incredulo:
“Son gralli quelli che vedo?”
Pallinato e sconnùto
S’avvicininò mùrolo
Scoricchiò poco a poco
E come di quinto esclamò:
“Sia filato Gùummolo
Che m’ha brufito!
Piangere non cavio.
Ma se proprio devo
Sopra quelle zanche di molla e pisane di fallo!
Che un aggruvio ai posteri
Un aggrumeto segnante
Sia per loro sgravio
Da una vita ispante.”
TRASINTOTO
Cercavo trasìntoti
Senza piuderli
E più cercavo
Più mi si aspriva il canso.
Ho asperto Gùummolo
L’ho sbalacàto
L’ho parchidàto
L’ho giuvenùto
Alla fine
Ho guardato inzacco
Più inzacco che potevo
E vidi che il trasintoto
Mi ci scallimava dentro