19 ottobre 2006

[Dagli IUESSEI] La macchina della discordia


Come dicevano i nostri avi: “si stava bene quando si stava peggio”.
E mica avevano tutti i torti.
Da che sono nel Long Island, (perche’ tutti credono che io sia a NY ma in realtà il cantiere e’ in un paesello chiamato Roslyn. Pero’ fa piu’ figo dire NY, ndr) me ne stanno capitando di tutti i colori. Fan Cina!
A parte a tutta una serie di contrattempi ed inconvenienti vari per i quali quel maledetto Murphy ci mette sempre lo zampino malefico, dicevo l’ultima,….ma non fidandomi del “maledetto”….aggiungo…..in senso cronologico, ha dell’incredibile.
Stavo aspettando l’auto “ufficiale” della ditta (nel frattempo giravo con quella a noleggio).
Sennonche’ l’arabo,…….un mio “carissssimo” amico libanese….e mio ex capo a San Diego, la spedisce da casa sua (la usava lui) con 3 settimane di ritardo.
Quando arriva a destinazione? Ovviamente di domenica giusto per rovinare la giornata. In fretta e furia la vado a parcheggiare in strada.
Varda de chi e varda de la’…non ci sono cartelli. Bene. Affare fatto!
Scappo dal luogo del delitto e mi fiocino sulla mia Malibu’ (l’auto a noleggio temporanea) per tornarmene a casa. Con la coda dell’occhio intravedo una tipa uscire da una casa circostante e guardandomi con sospetto si prende pure un “che cacchio vuole sta vecchia!”.
Siccome e’ un “cesso” di macchina (e’ una Ford Focus berlina mille e 4 che in Italia non esiste perche’ non la comprerebbe nessuno. Diciamo….la paragonerei alla vecchia Zastava o meglio alla Fiat Duna, Fan Ciullo!) dicevo, mi metto alla ricerca di un mecca che la possa sistemare per bene (alla fine spendero’ 800 dollari).
Faccio un giro di telefonate per le varie autofficine ma riesco a trovare un buco solo al mercoledi’ (4 october).
Ok, va bene.
Cosi’ serenamente come il bravo bambino di scuola vado a lavoro, torno a casa, bla bla e bla bla, guardo di striscio la mia futura carioletta. Tutto a posto, c’e’!…che sfiga!!
Sennonche’ il 4 oct. vado a prenderla per portarla dal mecca e cosi’ restituire la Malibu’.
AffanCiainaaaaa!
Sul parabrezza c’era non una, non due e neppure tre, ma bensi’ 7 multe con tanto di richiesta di apparizione alla Corte di Roslyn di fronte al giudice Santi Lichieri di turno.
Sono spacciato! L’inglese lo parlicchio ma i termini tecnici e poi….ma perche’ dal giudice: non ho fatto male a nessuno.
Intanto le 7 multe segnano i loro bravi 210 dollarini e gia’ mi viene male.
Controllando bene mi accorgo di un fatto strano: il 2 ottobre i pulotti mi hanno messo 4 multe, dalle 5:25 del mattino alle 5:52 del mattino stesso; il 3 ott. la comparsa di fronte al giudice ed il 4 ott. altre due multe sempre alle 5:30-5:50 del mattino (generalmente arrivo in cantiere alle 7).
Chiedo a destra e a manca cosa devo fare e impanicato mi dirigo al tribunale. Li’ un’altra vecchia mi chiede gentilmente che volevo.
Le faccio vedere il malloppo di multe: “eh,…pero…sono tante!” mi dice.
(Mortacci sua, lo so!) “Si ma mi scusi non c’e’ nessun cartello che vieta il parcheggio”.
Lei non puo’ parcheggiare dalle 3 alle 6 del mattino in nessuna strada della cittadina anzi del “village of Roslyn”. Tutti lo sanno.
Listen, grandma, (senti nonna) mi son “foreing”, straniero. Sono appena arrivato dall’Italia: come zio Canterbury faccio a sapere che c’e’ questa regola se non c’e’ scritta da nessuna parte? (E come cercare di ottenere il lasciapassare A38 di Asterix).
I’m so sorry ma le regole sono regole, mi dice piu’ o meno.
Lei, mi fa, avrebbe l’udienza il 24 nov. Se vuole le combino l’udienza per il 10 ottobre.
E va beh, se devo finire dietro le sbarre mi sta bene anche anticipare cosi’ mangio a gratis.
Le faccio notare le 4 multe in un giorno: come e’ possibile?
E mi fa un “ooppss”!
A-haaa il freaking pulotto ha cannato!!
Il giorno prima mi ripasso la lezione: sono italiano,….non so l’inglese…lavoro per costruiVi un ponte…e sono gli italiani che nuovamente vi costruiscono l’america,….tengo famija…ecc.
Arriva il giorno fatidico.
Entra dentro il giudice, il controgiudice, il portaborse del giudice, lo stenografo (che figata, come nei film!!!) e ovviamente la vecchia.
Chiamano il mio nome e addirittura, (credo sia stata colpa della vecchia) mi chiamano Franklin e non Francesco.
Mi presento alla sbarra, e gagliardamente saluto er judge e gli dico: my first name is Francesco e sono italiano……..and you are a freaking american! (questo l’ho solo pensato).
Devo fare lo spelling allo stenografo e cavoli, nome piu’ cognome facciamo gia’ 19 lettere ed e’ pure un casino con le loro vocali maledette.
Cerco di spiegare al judge ma lui mi stroca subito dicendomi che qui non siamo in Italia per cui… Insomma non ho via di scampo. Parla tutto lui con tecnicismi del gergo forense…per cui… capirai!
Provo ad interromperlo perche’ non riuscivo a capire una frase e poi sto “mmerican” parla veloce!!
Mi fa seccamente: “se non capisce torni la prossima volta con un suo amico o con un traduttore”.
Si ma scusi “puo’ andare piu’ piano”, please (non mi andava di rivedere quel puerco ancora una volta).
Sbuffando mi ripete e intuisco che se mi reputo colpevole allora devo affermare “yes” e cosi’ accetto di pagare la multa. Se dico “no”…mi incasino la vita per sempre.
Per 4 volte ripeto che sono colpevole e “giurin giurello” non lo faro’ piu’.
Poi mi fa, le altre tre multe,…te le annullo.
Come e’ umano!
Paga subito o domani?
Domani.
L’indomani torno. Incontro la vecchia. Dico: pago il ticket.
Ah, great! Mi risponde.
Quindi sono $120 anziche’ $210 perche’, mi dice, c’era l’errore nella data di tre multe.
Allora avete cannato! Ma….ma……allora significa che non avete avuto neanche un po’ di compassione?
Un bel big Fan Ciaina imperiale della dinastia Ming ci sta a piene mani, mmericans che non siete altro.
Pago, mi volto e non saluto neanche la vecchia, la quale credo ci sia rimasta un po’ male ma mi aveva fatto girare le sfere.

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