30 gennaio 2008

Grado

ALBA

Guardo il mare e ciò che gli appartiene /ci vorrei giocare ma sono piccoloe come tale aspetto arrivi la stagione buona.
Guardo quella linea scurache separa le cose di quaggiù da quelle di sopra / e immagino si parlino / come fa il babbo all'orecchio della mamma.
Ma io sono ancora qui attaccato a questa roccia, / come giocassi a nascondino, / non mi voglio far vedere / perché io ancora non so amare / so solo guardare per vedere cosa succede, / un'onda, un pesce,una barca all'orizzonte.

TRAMONTO

Eccomi qui sono tornato / amore mio e ti sto ancora a guardare. / Nella vita ho fatto di tutto, / e di tutto ho saputo cogliere il meno buono, / di te m'è rimasto quello che gli altrivi avevano lasciato.
Anche se si sono portati via tanto / tu sei così grande che chiedi solo di avere pazienza / e allora eccomi qui senza più cose da nascondere / perché tutto quello che sono io te l'ho dato.
Vedo nell'orizzonte / il babbo e la mamma volersi ancora bene, / sono l'unica delimitazione tra quest'acqua / in cui vorrei tuffarmi / e quel cielo fatto di vento / in cui vorrei volare..


25 gennaio 2008

Concorso Letterario "L'irlanda Nel Cuore"

SCADENZA: 31 marzo 2008 ESITO:

L'Irlanda che non ho accarezzato

In questo mio piccolo studio, di bello, di professionalmente bello, non c'é nulla: l’olivetti sta sul ripiano di una libreria da cui ho tolto i volumi più grossi; alla mia sinistra l'asse da stiro appoggiata alla finestra; dietro di me incastonato nel muro il letto pieghevole e tutt'intorno gli oggetti che non riesco a buttare via, come il pezzo di carta della mia laurea, la pagina iniziale della bibbia, un palloncino mappamondo e la foto della mia ex. In questo personalissimo ordine ho dato spazio ad un bel libro senza parole: é la storia di un viaggio in Irlanda che i miei genitori si sono regalati dieci anni fa. Sento voci far festa, direbbe un poeta: ebbene sì, dall’eterogeneità delle immagini di questo piccolo album esce un concerto di suoni a cui io, omaggiato dal fato di un biglietto in prima fila, proverò a mettervi le parole.




18 gennaio 2008

Se il lavoro è un gioco a scacchi

Uhm...
Se il lavoro è un gioco a scacchi tu che "pezzo" sei?

sei una pedina?
Puoi muoverti di pochi passi e sei sacrificabile, praticamente un "paria" vai sempre avanti (è il tuo destino) con passi di bimbo, sei in prima linea ma un domani potrai diventare qualcuno di importantissimo anche una regina se non ti accoppi prima..sei però furbo perchè re non diventerai mai! Le pedine sono tante e una su mille diventerà qualcuno che conta.

sei un cavallo?
La L per eccellenza, L come lavoro, ma L anche come "va Là" oppure come "ma va Là, va Là" sei importante e nobile di stirpe ma ogni volta che tenti di fare tre passi in più ti schiaffano a destra o a sinistra. Proteggi tutto e tutti, Puoi scegliere la L che vuoi ma quello che è il bello e che quando parli/nitrisci tutti ti ascoltano, ma ti giudicano un cavalo da tiro però puoi scavalcare chiunque, dicendo la tua ma perdendo sempre. Non potrai cambiare mai.

sei una torre?
La roccia per eccellenza, alta e imponente puoi muoverti dove vuoi, sei il faro illuminante, ma solo in orizzontale (nei corridoi) anche se forse hai qualche speranza in verticale (su per le scale nei piani alti): non potrai cambiare il tuo destino: torre sei e torre rimarrai perchè sei di coccio! Ma verrà un arrocco in cui il re avrà bisogno della tua difesa e tu lo proteggerai facendo scudo sulle sue cazzate.

sei un alfiere?
Alto bello e fascinoso, l'idolo delle segretarie e delle colleghe, quanto strano e letale, furbo di una intelligenza elegante, ma chiuso in una corazza che ti nasconde e protegge, come un cavaliere nero rimani solo contro tutti. Il più fedele del re, legato al capo, non ti muovi come gli altri, vai sempre in diagonale, avanti e indietro, sempre ad appoggiare sto capo, anche tu non farai carriera!

ULLAH SEI LA Regina?
Bello , figo, amato da tutti, e tu fai tutto a tutti ma sopratutto puoi andare dappertutto quando vuoi, e cosa vuoi di più, micidiale, furbo, intelligente come nessuno: una bomba H sul lavoro, strapagato e odiato: quando non ci sei più lei la partita può essere persa in un attimo. La regina è subordinata direttamente al re, ..), solo un cavallo può scavalcarla...qualche volta, ma data la sua potenza (mica il re è fesso..), non farà mai carriera , mai diventerà come il re.

SEI IL RE??
Allora sei famosissimo, ritenuto importantissimo (e lo è purtroppo) nobilissimo, (mah!) intelligentissimo (uff) , furbissimo (puah!) e stronzissimo (si): tu sei il capo. lo sei da sempre, nessuno sa da quando, mica come per una pedina, sei utile ma sei un opportunista, quello che non riesce a vedere più di un passo altre il suo naso, piccoli passi ti fanno andare avanti , ma non hai bisogno di andare da nessuna parte, importante è proteggersi dai mille attacchi avversari, da altri re, pedine, alfieri ecc ecc perchè tutti dell'altro ufficio sono contro di te.. il re infatti a bisogno di tutta la protezione e aiuto di tutti per andare avanti o per far andare avanti, una volta solamente circondato e sei morto e finisce il gioco. Morale un re deve esserci sempre...ma morto un re se ne fa un altro ...

Tu chi sei?

Callaghan

16 gennaio 2008

Fuochi epifanici a Tarcento

A Trieste ci sono due città

A Trieste ci sono due città
ora ti appassiona una
ora l'altra
ora vorresti vivere dentro la prima
ora non vorresti uscire mai dalla seconda.
Così la nostra vita
come un tram che passa veloce
tra edifici di pietra
ora corri e non ti fermi
ora riposi senza lasciarti andare mai....

15 gennaio 2008

Tutto il mondo

Tutto il mondo
è pari ad un grande disegno che non c'è
ad un insieme di punti
che nessuno ha messo insieme.
Solo l'uomo vede,
immagina un fosso laddove non c'è sentiero
costruisce un muro dove non c'è divisione
crea una finestra laddove c'era il cielo
da un nome a quello che non era di nessuno.

Capodanno a Roma, 07-08

















12 gennaio 2008

Concorso Letterario Premio di Poesia San Vito al T

SCADENZA: 12 gennaio 2008 PREMIAZIONE: maggio 2008 ESITO:
Un giorno di vacanza

Ci svegliamo,
una mano sul pettine,
una sulla tazzina,
zig zag nel traffico,
gli occhi che rimbalzano,
le mani che suonano
fino a che alla sera
esausti
con la pancia, il seno, i piedi
vulcani dormienti
finalmente sogniamo.
Voliamo senza peso apparente,
corriamo verso il tutto,
facciamo l’amore
qui, lì, ovunque.
Siamo senza corpo,
punti disegnati dalla mente
con somma sufficienza
e distrazione
che si fanno e disfanno.
E poi via
al sole del giorno
via di nuovo
e… noi
come un fumetto sognato
che si appallottola,
che fa volume
e si getta lontano.

Giorno notte giorno notte giorno sabato vacanza silenzio caldo sole silenzio bambino letto dorme amore amare difficile bambino amore amare facile

Se amare fosse semplice
sarei come un soldato
che va in guerra
sapendo già di vincere.
Se amare fosse semplice
sarei come un dottore
che va ad operare
sapendo già di guarire.
Se amare fosse semplice
sarei come un atleta
che va a gareggiare
sapendo già di essere primo.
Se amare fosse semplice
sarei come uno scienziato
che va a cercare
sapendo già di trovare.
Se amare fosse difficile
sarei come un soldato
che va in guerra
sapendo già di perdere.
Se amare fosse difficile
sarei come un dottore
che va ad operare
sapendo già di fallire.
Se amare fosse difficile
sarei come un atleta
che va a gareggiare
sapendo già di cadere.
Se amare fosse difficile
sarei come uno scienziato
che va a cercare
sapendo già di non riuscire.
Ma se amare fosse amore
sarei come quello
che trovato un bambino
lo abbraccia senza pensare.

Porta bicicletta caldo grigio caldo vicini bicicletta forte bravo paesaggio strada alberi fiori finti strada stazione sirena rumori odore vuoto libero rumore

E va il treno,
scostando l’umidità dei miei pensieri
come nuvola di fumo
in mezzo al mio cammino.
Guardo fuori
e vedo l’immobile tranquillità
della mia anima
riflessa sul mare:
tutto è sereno
tutto è limpido.
Poi il bivio
verso la pianura carsica
metafora della vita
senza riflessi
senza riscontri.

Sole spiaggia sassi mare macchina passare tante macchine gente paura tanta gente vestiti belli io no vestito spettinato brutti sorrisi mare capace lontano vicino angolo nessuno libero tuffo

Acqua chiara
che mi sorreggi
non spingermi via
culla la mia solitudine
parla di me a chi ti ascolta.
e in questo alfabeto di gocce
io starò come verso
tra le onde.

Asciugo pelle caldo sabbia rumori tanti rumori bambini sole bambini sole ricordi occhi chiusi sogno

Ho bucato la sabbia
gialla e compatta
dei miei ricordi
alla ricerca di cose
che il tempo ha sepolto
e vi ho visto me
da piccolo
incontrastato signore
di un pezzo di spiaggia
preso a noleggio per un giorno,
mentre scavo come un cane
alla ricerca di qualche cosa
che l’uomo ha gettato via.
E mentre sempre più piccola
si fa la speranza di scoprire
un che di perduto
grande si fa il buco,
grande come tutta la mia persona
e sul finire della giornata
non posso far altro
che infilarmici dentro
con la speranza d'essere io
quell'oggetto prezioso
che tanto ho cercato.

Lontano barca grande vicino barca piccola vela venticello uomo donna barca onde sole

Quanta rilassatezza
mare mio.
Nessun destino.
Quel tuo
impercettibile movimento
sarà per me appiglio
per andare lontano.

Camminare piedi tanti piedi nessuno alghe conchiglie rumore nessuno cielo terra mare terra pineta terra stanco sabbia morbida fermo

Scorre la vita
come sabbia tra le mani,
cerco di stringere
ma il tempo sembra inarrestabile.
Trasportato dal vento
il passato si disperde
si fa come una foto
lasciata troppo tempo al sole.
La sabbia sta per finire,
sulla mano
rimane una conchiglia
e un mozzicone di sigaretta,
nella vita non ho saputo sempre distinguere
ma spero lo farà per me
un bambino.
Allargo le dita
e...aspetto fiducioso.

Spiaggia gente curve gente ombrelloni gente sabbia cammina sdraio nonno bambino bagnasciuga uomo donna secchiello madre figlio pallone padre figlio

Ciclo di informazioni
quello da padre a figlio
da madre a figlia
da me a te
come il ciclo dell'acqua
che non ha mai fine
dove salire e scendere
sono come le mie parole:
escono, vanno
e poi ritornano a me pure.

Ombrellone chiusi aperto uno attenzione al centro asciugamano borsa ombre lunghe edifici traffico mare tramonto cielo sabbia cemento

Quando il giorno sta per finire
e il rumore torna da dove è venuto
e la luce entra nelle cose,
risento la mia voce scivolarti addosso
e vedo cambiare il tuo viso
arrossarsi
come cielo al tramonto
ridiamo scherziamo
ci rimpossessiamo
delle cose che ci siamo promessi
e che il giorno ci ha tolto
ci osserviamo
da una distanza microscopica
come non ci fossimo mai visti
e ci addormentiamo
come non ci fossimo
mai svegliati.

Macchine auto geometrie verticale orizzontale tondo perfetto hotel piazze un albero due alberi piccolo cielo sabbia mare vento rumori strada strisce strada tondo un albero due alberi

Tutto il mondo
è pari ad un grande disegno che non c'è
ad un insieme di punti
che nessuno ha messo insieme.
Solo l'uomo vede,
immagina un fosso laddove non c'è sentiero
costruisce un muro dove non c'è divisione
crea una finestra laddove c'era il cielo
da un nome a quello che non era di nessuno.
Lontano casa cammino stanco specchio negozio grigio cammino stanco bello roma colonne anfiteatro silenzio gatti
Quell'area archeologica
per un vecchio come me
è un posto dove non si può più andare
Quello che era permesso
ora è vietato a tutti
ai giovani e a quelli come me.
In un mondo dove tutto è permesso
ho trovato un posto dove nessuno
può andare.
Ma io che non ho più fretta
ho un vantaggio
me ne sto in parte a sognare
non avendo nessun'altro posto
dove andare...

Fermo attesa gente gente smog attesa orologio attesa attesa orologio gente spiaggia mare sole mare sabbia sole attesa attesa gente troppa marciapiede casa luce attico gente poca felice

A Trieste ci sono due città
ora ti appassiona una
ora l'altra
ora vorresti vivere dentro la prima
ora non vorresti uscire mai dalla seconda.
Così la nostra vita
come un tram che passa veloce
tra edifici di pietra
ora corri e non ti fermi
ora riposi senza lasciarti andare mai....

Stazione suoni giornali suoni gente luci corsie negozi gente gente negozi specchi rosso nero grigio verde azzurro fila vedo poco orologio binario sollievo posto libero gente poca contento parte tudum tudum

Ti vedo
come dentro ad un treno
mentre percorre gallerie su gallerie
ora si ora no
ad ogni comparsa
sei diversa.
E ora che non ti vedo
mi faccio più bello
passo veloce una mano tra i capelli
e mi ricompongo
un attimo prima che torni il chiaro
e a riguardarti mi ci fisso
fino a che non scompari di nuovo.
Mi muovo un poco
con la speranza di toccarti,
e poi alla tua apparizione
osservo se hai cambiato il sorriso
in una smorfia triste.
Non mi pare
stai guardando fuori
tu che pensi a tutto tranne che a me
non importa
aspetto che torni il buio
e m’immagino che lì
in quell’aria nera
tu stia guardando verso me
come all’uomo della tua vita
che non hai ancora trovato
che hai appresso
ma che ancora non vedi.

Stazione una stazione due tre quattro borsa apposto stanco buio gente orologio lontano

Stanco mi sorreggo con una mano
appoggiata al tavolino del treno
Tutto mi trema
al pensiero che guardo il passato
andare sempre più lontano.
Un’improvvisa curva
mi priva di ogni ricordo
e pesante mi chiudo.
Si arresta il treno
la gente sale e scende,
come nella vita che non è più mia.
Mi alzo un poco
al mio ritorno qualcuno s’è seduto
al posto mio.
Mi metto di fronte
è la vita
e ci corro incontro.

Freddo solitudine scendere treno partenza dove non vado cammino cammino strade vuote cammino edifici bassi verde ovunque nessuno persone gente cani nessuno

Non lascio i miei pensieri
Ne faccio una trama
per questi giorni d’inverno.
Li dipingo di rosso
come raggi di sole
per questi giorni d’inverno.
Ci aggiungo il tuo nome
è la poesia
per questi giorni d’inverno.
Dritto, rovescio
gira tutt’intorno a te come un vestito

Casa abbraccio sorriso bionda lunghi alta sorriso profumo caldo televisione accesa spenta caldo divano racconti spiaggia mare sole conchiglie montagna neve the caldo spazi infiniti

Un tremolio continuo
quel dialogare tra me e te.
Come dal ramo la foglia
che giunto
l'autunno non stacca.
L'equilibrio si fa instabile
tutto vacilla.
Eppure c'è un qualcosa
che da solidità.
Quel tremolio
per quanto instabile
è il perpetuo soffio
del nostro dialogare.

Notte non dormo coperta dorme coperta poca giro alzo giro luce battenti luce pensieri tanti uno

Sommessamente
mi accingo a ripetermi
come la luce di un faro:
chi mai potrà amarmi
per quello che sono?
Un pensiero che dura la notte
che s'infila tra le inferiate
della mia stanza
e non mi fa dormire...

Vento leggero vento legno vento ferro vento alberi vento desiderio dormire ninna nanna ninna
oh amore vicino amore amato

Il divenire tutto trasforma
come il vento
attorno ad un albero
la vita è un quadrato che
il tempo arrotonda in cerchio…