31 agosto 2006

Luci e ombre sul Carso della Grande Guerra

Luci e ombre sul Carso della Grande Guerra è una nuova iniziativa del progetto Sentieri di Pace ed è stata studiata per far passare una serata particolare ai turisti presenti nella nostra regione. Guidati sul sito da accompagnatori in uniforme d’epoca, i turisti raggiungeranno in pochi minuti la Dolina dei Bersaglieri, sul Monte Sei Busi, nel pressi del Sacrario di Redipuglia. Qui, nel naturale anfiteatro della dolina, si troveranno improvvisamente proiettati in anni lontani: quelli della Grande Guerra. Luci variopinte e nebbie artificiali animeranno uno scenario remoto, abitato da sagome di soldati che, come fantasmi tornati sui luoghi, racconteranno attraverso la voce di un narratore, sullo sfondo di vere trincee e baracche militari appositamente ripulite, le loro storie, le loro impressioni, le loro avventure liete e tristi. Il rumore della battaglia, ora più vicina, ora più lontana sarà interrotto solo da vecchie canzoni militari dei due eserciti allora qui schierati in lotta. Nessun compiacimento verso la guerra ed i suoi orrori, ma l’uomo soldato messo davanti a tutto con il racconto delle sue esperienze tratto da diari, memoriali e corrispondenze. Uno spettacolo per tutti in un ambiente naturale intatto se non per le opere di guerra.

28 agosto 2006

Ti ricordi quell’estate…?

“Ricordi d’estate… che non tornano indietro… si appoggiano riflessi nella nostra memoria e cambiano… colore forma dimensione. Per ogni foto che postiamo in memoria la promessa di una vita che scorre, in avanti e indietro, per sempre …”

23 agosto 2006

Sabbia tra le dita

Scorre la vita
come sabbia tra le mani,
cerco di stringere
ma il tempo sembra inarrestabile.
Trasportato dal vento
il passato si disperde
si fa come una foto
lasciata troppo tempo al sole.
La sabbia sta per finire,
sulla mano
rimane una conchiglia
e un mozzicone di sigaretta,
nella vita non ho saputo sempre distinguere
ma spero lo farà per me
un bambino.
Allargo le dita
e...aspetto fiducioso.

22 agosto 2006

[Racconti di mare] Muja

Elisa sono andato a prederla alle 1745 in via Coroneo, la solita avventura per le vie cittadine allora di punta, parcheggi che latitano e vigili nell'ombra! La chiamo, lei scende in un minuto, buttandosi dal 5 piano del suo appartamento, io faccio appena in tempo a spostare l’auto e l’afferro tra le mie braccia. Carichiamo tutto sulla mia Elegant, comprese le sue pinnone da 1 metro, naturalmente con il segnale carichi sporgenti appeso per l’occasione. Schizziamo lentamente, ho già preso una multa venerdì, per Muja e arriviamo in circa mezz’ora a Punta Sottile. Durante il viaggio mi racconta della sua vacanza in Corsica, dei suoi tuffi nelle acque piene di Gorgonie, delle scorribande sulle tortuose strade dell’isola, dei pranzetti luculliani, ma preparati da Re Mida. Arrivati ci piazziamo sulla solita curva a 90, con il sole che fa capolino, le vele per l’ultima spinta verso casa, i gabbiani che volano per tornare al proprio nido, la gente che si bacia, proprio lì in quel punto della costa così in vista che i baci li puoi mandare verso l’Italia come verso la Slovenia, sempre se la morosa "di turno" non li tiene tutti per se. Apriamo le nostra sacche, come il mago apre la sua borsa alla maga, un confronto, uno scambio di idee da pari a pari, un riconoscersi uguali solo per le cose che ci portiamo addosso, senza necessariamente essere amici. Lei indossa la semistagna, che chiudo volentieri, con i due zip sulla schiena come fosse il vestito di festa per la sera, è che sera! Io indosso la mia short rossa con squaletto disegnato "a pinna" da un caro amico. Prendiamo tutto, compresa la boa segnasub, una a testa. Ho anche il profondimetro, che a fine uscita segnerà 8.5 metri. L’acqua è un po’ mossa, le onde hanno il loro bel concerto da fare sulle rocce, ma è un invito, ci tuffiamo ed esploriamo a semicerchio un tratto di 100 metri di raggio. Non si vede granchè: acqua piena di pulviscolo e pesci in vacanza, ma fa niente, ci accontentiamo di vedere qualche grancevola. Prendiamo la via del ritorno, dopo più di un’ora e mezza a mollo. Sul fare del tramonto guardo il sole che se ne va e allora prendo la macchina fotografica per un ultimo e unico scatto, poi chiudo a chiave la digitale, metaforicamente parlando, e tengo per me il ricordo del suo profilo su quel bellissimo tramonto.

Vita de bagno



Gente a Grado

Grotta gigante


Poesia under construction

Riflessi



Scepticism is the chastity of the intellect...

Lo mio intelletto

L’è un intelletto capriccioso
Che per un bel niente
Come n’acerbo moccioso
S’impegna la mente

E pensa che ti ripensa
Con la fronte adombrata
Cerca una solutio immensa
E s’adira se non l’ha trovata

Finalquando stanco riposa
Con il sorriso accennato
Di chi anche nell’ora afosa
A ragionar si sente portato

Orsù dunque scettici amici
Venite a rifrancar el core
Che di tutti i benefici
El dubbio è’l suo motore

Siate lieti e gioviali
La verità avanti verrà lei
Abbiate l’istinto dei mortali
E l’intelletto degli DEI.


Santayana, Scepticism and Animal Faith, 1923

Sogni

Bloody

Quanta rilassatezza / mare mio.
Nessun destino.
Quel tuo / impercettibile movimento / sarà per me appiglio / per andare lontano.

Bivio d'Aurisina



E va il treno,
scostando l’umidità dei miei pensieri
come nuvola di fumo
in mezzo al mio cammino.
Guardo fuori
e vedo l’immobile tranquillità
della mia anima
riflessa sul mare:
tutto è sereno
tutto è limpido.
Poi il bivio
verso la pianura carsica
metafora della vita
senza riflessi
senza riscontri.



[Fabio]

Non è sempre estate

Mi par di correre
a perdifiato
senza nessuno dietro a me
senza alcuno da raggiungere.

Corro schivando
gocce di pioggia
in una mattina d'estate
che mi appare fredda e buia.

M'aspetto che all'improvviso
tutto torni sereno
un tuffo al mare
uno sguardo che si perda oltre il cielo.

Il mio Dio

Vorrei che il mio Dio
fosse uguale al tuo,
lo stesso sguardo
la stessa stretta di mano...
...eppure...
eppure non è così
perché il tuo Dio
non mi assomiglia per niente
non è neppure brutto come lo sono io.
Ho un dubbio atroce:
e se il mio non fosse veramente un Dio?
Ma solamente un uomo,
un compagno, l'amico del cuore?
Non saprei, però...
...a me... Lui... piace così
così come lo vedo,
non un gigante,
non un luminare,
non l'amico di tutti,
ma l'amico mio, senz'altro mio.
A pensarci bene
un Dio forse lo avrà anche Lui,
ma io lo lascio libero...
lo lascio fare...
gli voglio bene.

Myriam


Cammino tra le foglie
e con lo sguardo
seguo il profilo del marciapiede,
come scure rughe di un volto consumato,
mi tengo lontano...

Mi distendo sui tuoi virgulti
come foglia d'autunno
e per un attimo m’appaio su te
smemorata figlia
di una natura senza tempo.

Aviano







Come terra d'un fiore mi abbracci, senza più altre parole

Una carezza

Una carezza è il solo tocco di un sorriso...

Fragile mondo dei piaceri

L'albero e il mare

Lungo la costa osservo
squarci di mare e chiome d'alberi,
un gioco di nostalgia tutto per me:
appena uno compare,
ecco tornare immediato il desiderio dell'altro.
Ma qui, qui c’è un punto
in cui albero e mare
sono un tuttuno
e un abbraccio,
come madre cullante
al figlio dormiente
mi fa chiudere gli occhi
e riposare tranquillo.

Oscillo

Chiuso dentro un treno
che non si ferma mai
che oscilla tra due mete
come un pendolo senza attrito
ti osservo, seduta due posti oltre me,
perfetta sconosciuta oggi,
come fra cent'anni
col tuo sorriso che non sorride,
col tuo silenzio assordante.
E quando il Divin Meccanico
impugnerà questo pendolo
il mio spirito disegnerà
non più concentrici versi di carta
ma il punto fermo
di una vita
finalmente mia,
finalmente in pace.

Piazza Barbacan

Una vita che non si raddrizza mai, colorata, aperta solo un poco. Ma è la mia vita.

Casa della Musica


Una città sottile come un rigo di pentagramma, nessuna violenza in faccia, una musica come inchiostro, lei, che ti penetra l’anima e vi scrive la vita come note su di una partitura per voci bianche.

Via San Lazzaro

Un gioco di riflessi crea quel vortice di vita che rimanda a quella tanto amata di Teresa.

Camminando sulla spiaggia

Cammino sulla spiaggia tra le mani mie quelle di un bimbo le sfioro appena perchè loro hanno fretta di toccare la sabbia di fare schizzi d'acqua di lanciare cose lontano di raccogliere conchiglie. Mentre lo vado a riprendere lui mi guarda, immagino mi veda alto, vecchio, serio, mi avvicino, mi abbasso, lo prendo in braccio. Il sole sta calando, le ombre aumentano, la spiaggia sta per diventare un ricordo, si torna ai nostri sogni quelli di un ricco che scruta la sua nave andare lontano e quella di un giovane marinaio che naviga sulla bianca scia di un faro.

10 agosto 2006

Racconti dal lavoro

Giovane rampante scrive....
Eccomi, una mattina come questa pari all’immagine di una spiaggia, tanto relax e il rumoreggiare dei tasti dei miei colleghi come le onde sulla battigia… ogni tanto ci si alza e ci si addolcisce il caffè con i pensieri degli altri… Tutto fila come la barca all’orizzonte che non guarda indietro, come il bambino che corre lontano da mamma, come il gabbiano che vola lontano dai suoi… ed io disteso con lo sguardo cerca di mettere a fuoco l’infinito incerto del mio domani… domani non sarò che un millimetro in avanti nel tempo eppure qualche cosa di nuovo la mia mano toccherà, l’infinito sarà più chiaro e l’onda della battigia familiare un pò più…. Chiudo gli occhi un attimo e quel che sarà, amico mio, saremo….

...e Alessandro risponde...
La vità ha mille sfaccettature, come un volto nella nebbia, lontanotutto ci sembra immobile, sfocato,poi tutto ad un tratto chiaro, ci sembra di riconoscere la via, quel volto..no..ho sbagliato strada. Non siamo più sicuri..eppure eravamo certi che la strada fosse giusta, passo dopo passo quella figura ci sembra meno indistinta..sfocata si ma indistinta, si è spostata..di qualche metro, ma è la...La vita non è chiara amico mio..ogni giorno mi è sempre più sfocata, non ne capisco i risvolti..eppure quel volto..quel volto..non mi è nuovo...Per un attimo mi sembrava di riconoscerlo... Domani, si domani è un altro giorno...lo raggiungerò e sarà quel che sarà.

Barcolando di notte



Not[t]e di San Lorenzo


Ciao, oggi è la notte di s. lorenzo delle stelle cadenti, guarda che tempo schifoso...come ogni anno arriva l'estate.... fa quel caldo forte per 3 settimane e poi finisce tutto. Il tempo, come i giorni della vita, varia: un giorno bello, c'e' il sole e la carica anche dentro di noi, un giorno la noia della pioggia, un giorno la burrasca .... Se era bello con chi avrei guardato le stelle cadenti, con chi avrei espresso l'ultimo o introvabile desiderio della mia vita? Come gli altri anni capitava che io, Lina ed Elisa andavamo a Barcola con gli asciugamani a mangiare la pizza trasporto sul mare ad ossservare il cielo in compagnia, parlando del piu' e del meno e sperando ..chi sa cosa.. Oggi invece il tempo fa schifo e cercherò di trovare 1 stella luccicante dentro di me. Vittoria mi ha chiamato perchè vuole festeggiarmi a casa sua .... magari capitèrà qualcosa di bello... come ascoltare la musica o suonare la chitarra.
[Myriam]

[Dagli IUESSEI] Addio Kawa


Purtroppo e per fortuna ho dovuto prendere una decisione seria: ho deciso di accettare di andare a lavorare a NewYork (un altro ponticello, sempre per la stessa ditta), ai primi di settembre. Sono stato promosso. Che bello!
Il brutto del purtroppo iniziale sta nel fatto che ho dovuto vendere, proprio oggi 10 ago, la mia beneamata Kawasaki 636. Dopo quasi 5 mesi di scorribande sul Canyon sandieghese (o come capperi si dice) e sverniciate ai vari “milloni” ho dovuto darle il bacio finale. A NY non si gira, ci vogliono due ore per uscire dalla citta’ e altre due ore prima di trovare una curva per fare una piega semi-seria. Mannaggia stavolta mi e’ andata male. Il feeling che avevo con “ella” era superlativo. Eppure era un “seicento”, ma fantastica era la sicurezza e la potenza di quella “bestiola” che modestamente non c’era storia: il Mount Laguna, il Mount Palomar e la Honey Springs Valley erano i miei cavalli di battaglia. Uno, effigiato essere “er figo der Palomar” ha preso una batosta tale che dopo quel giorno ha deciso di appendere definitivamente la moto “al chiodo”. Almeno due sono “volati” (chiappe all’aria, niente di drammatico) per starmi dietro. Insomma saponette livellate, Michelin superbe, Kawa da meraviglia, coraggio da lupi e via…a manetta ma senza strafare troppo perche’ tutto veniva fluido come l’olio. Ma si dai, il 10 Agosto 2006….ho preso la mia decisione. La portero’ sempre con me in my heart. Talmente formidabile che ho preso pure la decisione di vendere il mio Suzuki: non c’e’ proprio paragone. Siamo su un altro pianeta con il Kawa. Comperata da un portoricano-cubano che voleva $5900, sono riuscito a “salvarla dai nemici” per $5500 (a causa di una cricca (rottura) sulla carena). Non male ho pensato! Ci salgo sopra, la provo…..ma che cavolo di moto ho comperato! E’ un “cesso” andro’ a finire con “le gambe rotte”, mi chiedevo. Invece, ….invece dopo il primo giro, nonostante i Bridgestone vecchi di 2 anni con su ~7000km e pure sgonfie (anziche’ 36psi, avevo 22psi, perche’ non sapevo come controllare la pressione delle gomme. Un giorno dissi ar benzinaro: “scusi devo controllare la pressione delle gomme”. Mi dice che non capisce cosa vuol dire pressione delle gomme. Testa equina che non sei altro!! I need to check the tires pressure! Cacchio! Sei storto? Dopo l’intervento di un altro tizio, capisco che avrei dovuto dire “I need to check the air’. Siii cosa facciamo….controlliamo l’inquinamento atmosferico! Ma andate pure a Fare in Cina!!), dicevo, continuando il discorso, cambio opinione sul Kawa. Dopo questo primo giro conosco un paio di motari che mi chiedono subito il “cell phone number” perche’ me la cavavo bene. Good riding! good riding! mi dicevano. Eh eh aschpett un bo’ (alla napoletana). Ok ti chiamiamo per la settimana prossima, mi dicono. Da allora ogni fine settimana a traguardare le curve del Laguna e del Palomar. Oggi, 10 ago la porto dal dealer, il venditore. L’ho tirata a lustro come non mai, me la dovevo giocare: so che ho la famosa porzione di carena criccata (colpa del cubano); inoltre ho su circa 4300km in piu’ di quando l’ho comperata. -Mi fa: $4200. -Gli rispondo: non esiste! Me ne vado. -No aspetta: ti posso mettere su 800 dollari ma gia’ sto facendo una pazzia a darti tutti questi soldi. -Guarda…..piacere di averti conosciuto, ma ho un po’ di fretta: devo dare da mangiare al gatto! -Ma senti, mi fa: esiste il “blue book” (e che diavolo e’? E’ quel libro per mezzo del quale i tipi formulano i prezzi) che dice 4e2 per cui non posso….e non troverai prezzi differenti a meno che non provi a venderla direttamente ad un privato, ma ti serve un po’ di tempo e tu non ne hai! (a fine mese gli dissi che andavo a NY). E fai conto che uso il blue book, perche’ se usassi il green book (e mi fa vedere…agosto 2006) varrebbe addirittura 3e8! -Senti io voglio i 6 testoni, ribatto (…e questo e’ il Franky book! Fan Cina!). -No, guarda Francesco -mi chiama perfettamente- e’ troppo alto. La tua moto e’ bellissima, benche’ con quella cricca, ma non posso proprio. D’accordo, penso tra me e me, ma io non posso vendere la mia “super-bestiola” per meno di quella che ho pagato, ma soprattutto,..soprattutto, per rispetto, non esiste che venga denigrata in questo modo. So’ che li vale tutti e forse di piu’. Alla fine, dopo una consultazione con il suo compare mi spara un 5e7, poi tentenna 5e8 ma ritorna sui 5e7. -Senti, gli dico, facciamo la via di mezzo: 5e9. -Deal, affare fatto! -Pero’ adesso me la fai provare, prima di firmarti l’assegno. -Va bene, “nou proublema” (alla mezzo mmericans and mezzo mexican), provala pure…..e stupisciti,….“mmericans”. Parte, fa un monoruota in prima, seconda e terza. Torna indietro ripete il monoruota a 14000 giri. Entra nel parcheggio e mi dice: That’s soooo awesome! Amaaazing! -Lo so, cosa credi che non lo sappia, “mmericans”! -Non mi ricordavo fosse cosi’, mi risponde. -I told you! Pero’, mi fa, io devo essere assolutamente impazzito per darti 5e9,…non l’ho mai fatto in vita mia con le “seicento” e per di piu’ senza nessun optional. Alla fine conclude: va bene…..Valentino Rossi…..stavolta hai vinto tu. Mi fiocina l’assegno. Sorrido a 32 denti. Iniziamo a parlare rilassati dopo la trattativa. Alla fine si scopre che eravamo alla Cork Screw (la curva a cavatappi) a Laguna Seca il 23 luglio 2006. Ma tu guarda come e’ piccolo il mondo.

02 agosto 2006

Tipiche foto da vacanza

Sono le tipiche foto da vacanza, cmq almeno sono fatte bene.........
[Serena]