29 gennaio 2007

Già canto

Ti scrivo
una canzone il piffero
della mia anima
suona le parole
che sembravano nascoste
escono allo scoperto.
Il mio cuore batte
il tempo per questa canzone
che vorrebbe essere
già canto.

28 gennaio 2007

Falla divertire

Pianura che stai dinanzi
al mio loco natio
accogli la mia sete di spazio
portala a passeggio
tra le autostrade, i grattacieli
i teatri, i quartieri popolari,
i parchi, le piazze affollate
e falla divertire!

Sii serena...
lei tornerà a casa:
quanto più sazia
sarà di cose nuove
tanto più affamata lo diverrà
di quelle vecchie.

Tu... falla divertire...

Bianco manto

Ho le sbarre al posto
delle ossa
la carne ovatta tutte le mie urla
più intime
il bianco dei capelli
preannuncia l'inverno.
Potrei dolermi,
ma qui dentro ho trovato un posto
dove l'orizzonte appare infinito
dove tutto quello
che non più mi appartiene
qui me lo mi restituisco.
Mi basta una penna
e il mondo mi riappare,
come dopo una lunga nevicata
facendo riaffiorare in me
la fanciullesca speranza
che tutto quello che
sotto quel bianco manto
sembrava morto
ora è tornato in vita.

25 gennaio 2007

[Dalla ssccvizzzera] LA NEVE!!!

Eccoci qua...
da trentenne ormai... qui ci sta il classico "mamma mia!".
Beh, martedì ho festeggiato il mio compleanno in maniera sublime, il regalo più bello sono anche stati i primi fiocchi di neve e il mattino dopo, ovvero ieri, aprendo la finestra ho trovato tutto bianco, uno splendore...
e ora son due giorni che nevica ininterrottamente... mi sento come una bambina, altro che trentenne!!!
Vabbè, la soglia degli enta è andata e come vi dicevo anche bene... non ho fatto niente di particolare, un aperitivo nel solito pub e poi la cena. E' stata la compagnia a fare il resto, i miei amici qua sono veramente squisiti e mi hanno attorniata con il loro calore!
Le mie coinquiline mi hanno regalato una giornata in slitta!!! Uau, non vedo l'ora!
Novità fresca fresca: ho appena ricevuto il mio primo rapporto di ben 40 pagine da tradurre, per la Commissione della concorrenza... quindi mi sa che per un po' avrò una bella gatta da pelare!
Super novità della settimana: sono ufficialmente single!!!
Amici cari, aprite dunque le vostre rubriche e vedete se c'è qualcuno che possa coincidere alla descrizione seguente:
moro... rigorosamente! e niente muscoli scolpiti, vi prego...
stato civile: meglio se separato con figli così non ha né il cruccio del matrimonio né quello della famiglia ;) e poi, vi prego, non in carriera!!! Il che prevede due possibilità: o non ne vuole fare e la lascia fare a me (idea abbastanza allettante), oppure ha già concluso la sua ascesa ed è uno pieno di pila (idea mooooolto allettante :)
Dai, cagate a parte... credo che stavolta, con la saggezza (UAAHHHHH) degli enta seguirò il consiglio di una carissima amica e mi prenderò tutto il tempo necessario per innamorarmi di me stessa, per crederci in questa me stessa, e soprattutto per fare in modo di riuscire!!!
Come promesso, vi allego un paio di foto della bellissima Zurigo, per quelle del compleanno e della neve bisognerà aspettare che il capo smonti... così le scarico con calma ;)... la qualità purtroppo dipende dalla fotografa, non ho ancora abbastanza dimestichezza col nuovo giocattolino!
Un bacio a tutti, questo è il mio numero di cell (0041786422276) che non si sa mai e poi stasera mi prenderò il tempo di rispondere singolarmente a chi da tempo aspetta una risposta (scusate.... vita troppo impegnativa!).
Vi riabbraccio!!!
PS Per chi è in quel pugliese, ultimo fine settimana di febbraio ho prenotato una capatina... per i triestini non prima di maggio!

13 gennaio 2007

Risotto ai cavoli

Le ricetta non è difficile,
non serve neanche ricordarla tutta,
basta cuocerla col fuoco
che ci portiamo dentro,
quell'orgoglio di essere uomini
prima ancora di essere cuochi.


Si prendano dei cavoli lessati
li si metta a rosolare in padella con del burro
si aggiunga poi il riso
per tostarlo per un paio di minuti.
Poi si aggiunga una spruzzata di vino bianco
fino a farlo asciugare,
il brodo
e, a cottura ultimata,
burro, prezzemolo, pepe e parmigiano.


Non basta seguirla a puntino
per assicurarsene la riuscita.
Gioverebbe,
ma ad ognuno trovare
l'occasione
- la mia è stata questa -

dico gioverebbe ad esempio cominciare
con un pomeriggio di merda.
E metterci dentro tutto quello che
si è sempre tenuto lontano,
tutto quello che non ci ha mai fatto bene,
avere lo stomaco vuoto di cose buone
[per i pessimisti]
o pieno di cose cattive
[per gli ottimisti].
Questo è l'inizio.
Da una situazione così però

non ci si mette ancora ai fornelli,
perché ci si trascina,
anche se non siamo tutti uguali,

da un luogo all'altro come un automa
che
ha ricevuto poche e stupide istruzioni,
ci si mette sul divano sotto una coperta sperando
di sentirsi come dentro ad una corazzata,
ci si aspetta qualche cosa di bello
da un momento all'altro,
ma questo continuo aspettare
invero ti uccide l'anima.
In queste condizioni qualunque ricetta
rimane una ricetta qualunque
e ogni velleità di sentirsi cuochi
svanisce come una spruzzata di vino bianco.
Ma, in tutte le storie c'è un bivio,
un ma, un evento poco probabile, ma possibile,
ma, dico, se rimane in noi un pizzico di fuoco sacro
allora basta una bavisela
e quel pomeriggio di merda se ne va,
quella spruzzata di vino bianco se ne va
senza prima aver lasciato una scia di ottimo profumo.
Per quello che ho visto nella mia misera vita,
quel fuoco sacro non muore mai,
anche in un pomeriggio di merda
come questo che è stato per me, anche in questo sì.

09 gennaio 2007

2

Splendide mongolfiere
per farci il giro del mondo
andata e ritorno
o anche cime da scalare
per la soddisfazione di salire
scendere e poi risalire
oppure gelati
con cui rinfrescarsi d'estate
e riscaldarsi d'inverno
ma fondamentalmente
gobbe di cammello
tra cui distendersi e
ondeggiando riposare.

Ma se guardo i tuoi seni
per quello che sono
è la vita che sanno dare
il loro più bel dono.

08 gennaio 2007

BUON 2007!!!

Eh beh... come non cominciare augurando a voi tutti un 2007 da urlo?!!
Io l'ho iniziato un po' a rilento... è stata duro il ritorno, un po' perchè ho dovuto riprendermi fisicamente dopo la "faticaccia" di Roma (dove ho passato la fatidica notte di San Silvestro) e poi perchè sentivo di andare verso un posto che non mi appartiene... sono stata talmente bene quei 10 giorni in Italia che avrei tanto voluto non dover tornare qui... :(
ma tranquilli mi passerà presto! :)
Dalla SCHHHHVIZZZZERA quindi non ci sono un granché di novità, a parte il fatto che ho finalmente montato la lampada in camera e poi... tatatata... dispongo di un supermega televisore! solo per guardare i dvd, ovviamente, perchè sfigata come sono in camera non ho l'attacco per l'antenna... ma l'ho fatto in vista di guardare tanti bei film in inglese e prendere finalmente un po' di confidenza con questa lingua per me così ostica....
Un breve saluto dunque per dirvi che sono tornata in questa terra che sarebbe dovuta essere così fredda e dove invece non abbiamo ancora visto un fiocco di neve e giro ancora con la giacca di mezza stagione... che dire se non il classico "non ci sono più le stagioni di una volta"?
un bacio a tutti, in particolare a quelli che non sono riuscita a vedere durante il mio soggiorno triestino-romano... e vi inoltro un "anti-sfiga" simpaticissimo - qualcuno già lo conosce... ma qualcun altro vi assicuro di no ;)
ciao tutti!!!!
f

Tramonto

Quando il giorno sta per finire
e il rumore torna da dove è venuto
e la luce soffia sulle cose,
risento la mia voce scivolarti addosso
e vedo cangiare il tuo viso
come cielo al tramonto
la tua felicità che si cela
tra le dita di due mani chiuse
e lo sventolio dei tuoi capelli
mentre gli ultimi rintocchi del tuo passo
segnano il sole eclissarsi tra i tuoi seni
dove cala felice il mio ultimo sguardo.

Falò



Che brucerà dentro al falò?

Forse la paura di diventare adulti?
L'incapacità a dubitare in Dio?
La volontà di potere?
Il pensiero rassicurante?
La nostra faccia?

Qualunque cosa butteremo sul fuoco
non potremmo che stare a distanza,
se guarderemo o meno
avremmo sempre freddo,
ma se non andremo
vedremmo senza capire.

In questa notte
per ogni scintilla una lacrima
a completamento di questa
nostra
infinita
pochezza.

02 gennaio 2007

Anno che viene, cucina che lasci...

"Riguardo le cose della cucina, come piccoli parti di un puzzle che di giorno in giorno ho composto e ricomposto, usando, lavando, rompendo, consumando... Nel complesso parla l'insieme, con il suo ordine, la sua bellezza robusta, i suoi colori scuri e le vetrate opache a fare da contraltare, la finestra con vista sulla magnolia, la stessa che ho avuto nel mio paese nativo in cui sono diventato grande a forza di vedere gli alberi crescere".


Il libro di cucina così poche volte aperto, pieno di pagine colorate, di ricette facili e gustose, ma anche con infinite liste di ingredienti da comprare, spesso unico deterrente, più del tempo, che mi ha limitato ai piatti di un tempo, una calda minestra, un risotto con la zucca, le uova, il salame con l'aceto. Infilate tra le pagine note regalate di profumi per il palato che volevo portare con me, dopo serate passate tra gli amici di sempre opppure le stesse ricette rubate alla mamma, quanto serve per avere una cucina più grande, con la parvenza di una tavola non solo per me, ma circondata dagli amici di sempre.


Di lui resteranno poche cose, come uno scheletro da ricoprire, così le sue date tutte da vivere. Scorro il calendario come un libro, con le pagine che si muovono in tutta la loro eleganza, così grandi, delicate, sinuose, giovani eppure ormai al tramonto. Rivedo le scadenze dei pagamenti e in mezzo alle parole il monito del mio pà a non lasciare debiti, i tempi delle mie corse, che come ogni anno mi spronano meglio d'altro a fare di più, i compleanni, specchio in cui guardarsi senza pensare a se stessi, e tante altre cose per arrivare al fatidico 31 dicembre con la frase partire per... scritto senza ancora sapere dove sarei andato...


Simbolo delle cose che tornano, come un ciclo che non ha mai file, è la mia lavastoviglie, dentro cui sta, a dispetto della grandezza della cucina, tutto quello che mi serve per fare. Ci sbircio dentro e ci vedo tutta la mia giornata, tutti i miei amici, tutta la mia ripetitività....


Un'altro simbolo delle cose che tornano è quella finestra sul mondo chiamata tv, ci guardo fuori e ci vedi ogni cosa: la pioggia che ritorna sempre uguale, il freddo e il caldo che si alternano come la notte con il giorno, ma anche gli alberi crescere, i muri invecchiare per poi ringiovanire. Ci guardo dentro anche se sto facendo altro, se non c'è quello che cerco, anche se alla fine ci guardo oltre.