Ti scrivo come se tu fossi morto.
Un'occasione che si offre a me per raccontarti come sono queste giornate mentre te ne stai in vacanza ed uno sguardo sul futuro per te per vedere cosa potrebbe succedere quel giorno che non sarai più qui.
GIORNO 1
L'arrivo in ufficio è lo stesso, tu sei ancora a fare la colazione mentre io mi destreggio tra le macchie di bagnato che la donna delle pulizie lascia sempre davanti alla nostra porta, più che altro perché il corridoio che la raggiunge è lo stesso che porta al bagno.
Leggo la posta, beve il primo caffè e un istante dopo tu arrivi e chiudi la porta.
Ma oggi no. E ho deciso di lasciare la porta aperta.
L'arrivo di A per un attimo mi ricorda che sei ancora qui: si siede al tuo posto e butta distrattamente l'occhio alle chiamate perse. Ne hai una, ad un'ora e da un numero che mi fanno pensare che non hai avvisato tutti della tua partenza. Ma in fin dei conti che male c'è? Poi torni. Forse.
A non ha la tua regale compostezza, il tuo aplomb. Quando arriva al lavoro è come se lo avessero appena scaricato, un pacco con indirizzo sbagliato, da restituire al mittente. E poi, da un punto di vista del vestiario, lui è l'icona del trasformismo, dagli anni 70 al 2000 nel giro di un giorno. Tu sei l'icona del conformismo, l'eroe con l'armadio zeppo di vestiti tutti uguali, giusto per far capire che sei un uomo più di sostanza che di apparenza.
Sì, lo so, siamo d'accordo che ti manderò un sms per ricordarti di tornare. Sempre che non abbia il cell scarico. In tal caso mi prendo io la responsabilità del tuo non ritorno.
GIORNO 2
Suona la campana della chiesa vicina. Forse oggi suona per te, sei come morto.
Da quando sei andato via il sole è diventato una certezza, il caldo dura tutta la giornata e il vento è lontanissimo: hai voglia prima che faccia il giro del mondo e torni qui.
Mi stanno chiamando da un numero misterioso, lo 0432497261, già tre volte. Ho cercato su internet, l'ho trovato solo qui http://wtfcalls.co.uk/index.php. Non so cosa sia, ma da fastidio, come rispondo sento una sequenza di beep. Sarai tu che stai comunicando con me dall'aldilà? Forse lì il mondo dove sei tu ora è dominato dalle macchine, per cui non posso comprendere. D'altra parte Dio non è forse il Deus ex machina? E tu non sei forse in un posto dove si sta da Dio?
Dal momento che tengo la porta della stanza aperta e tu non ci sei, da fuori sembra che non ci sia nessuno. Ma se si guarda attentamente sul poster alle spalle della tua poltrona, ti si può vedere mentre sei al largo che fai snorkeling. Contemporaneamente a te che te ne vai zigzagando alla ricerca di qualche pesce indigeno, io me ne sto qui con i miei soliti bugs, tanto familiari che oramai non mi accorgo più della loro pungente presenza....
Ho aperto la finestra e la luce che sonnecchiava pigra entra prepotentemente, passando sopra la tua scrivania, fino ad arrivare nel mio angoletto buio; noto che una parte di lei staziona sulla superficie del tuo tavolo, incredula che tu non ci sia; d'altra parte non avevo mai aperto prima e le veneziane sono a tutt'ora chiuse. In segno di lutto.
Giorno 3
E' lunedì. Mi chiedo in quell'isola in cui hai deciso di fuggire, come sia il lunedì. Sarà un giorno diverso anche per te, oppure la vacanza appiattisce , elevando, tutti i giorni a domenica?
Da quando te ne sei andato, il lunedì è rimasto sempre il primo giorno della settimana lavorativa e noi, come un motore rimasto in garage per tutto il fine settimana, dobbiamo ripartire. In questo momento sto facendo un po' di fumo e di rumori strani, ma tanto sono solo in stanza.
Questo lunedì ti propongo non una canzone, ma un video: OK Go - This Too Shall Pass - Rube Goldberg Machine version, per cui non serve che mi pirati l'album come fai di solito, guardati queste sequenze e pensa che a volte la vita è proprio così.
Ho inoltrato ai miei responsabili il piano ferie. Mi sono applicato con perizia certosina per redigerlo, cercando di accontentare un po' tutti, anche i colleghi, che gioveranno molto della mia aumentata efficienza tra una vacanza e l'altra. D'altra parte grossi problemi io e te non li lasciamo mai, non sei d'accordo? Nessuna equazione differenziale o serie da risolvere, al massimo un sistema lineare con un paio di incognite e nulla di più. Per come si stanno mettendo le cose [...] è fondamentale che si abituino alla nostra presenza spirituale non potendo contare più su quella fisica a motivo del nuovo corso aziendale; diventeremo delle entità eteree, un'idea, un concetto, una teoria, una leggenda, qualcuno ci pregherà, qualcun altro ci vedrà passeggiare nei corridoi come fantasmi, altri, i più, diranno che non siamo mai esistiti, che siamo il frutto di menti malate in cerca di un conforto a problemi lavorativi che non avranno nè potranno mai avere risposta.
Forse potresti domandarti se in questi giorni qualcuno ha chiesto di te. Una domanda anche distratta, o una telefonata fatta per sbaglio, o il post scriptum di una mail che potrebbe leggersi così: sue notizie? E' arrivato il momento che tu sappia che qui, in questo angolo di mondo, la gente non sa più volare; perché le questioni rimangono sempre le stesse: il codice che non gira, le specifiche che non arrivano, le riunioni inutili, come fossimo preda di un ingranaggio che non ci fa uscire. Volare fa vedere il tutto da una prospettiva maggiore, rimpicciolisce i problemi, ne fa scorgere di inaspettati e più globali. La tua assenza viene volutamente rimossa per non rendere questo posto ancora più triste. La cosa consolante per il popolo è che tu ritornerai, ritornerai a far parte di questo meccanismo che se non fa entrare che pochi, tende di contro a non fare uscire nessuno.
Giorno 4
Come sta andando la vacanza? Mattinata spensierata, pomeriggio rilassante e notte brava? Non mi parli. Ma il tuo silenzio è pieno del rumore del mare che scivola sulla sabbia, del vento tra i capelli, delle gomme che rotolano senza fretta, del clic della macchina fotografica, della tv che dice cose lontane, dello schioccare dei baci, del sussurro di una parola detta sottovoce. Tutto senti, tranne i pensieri, rimasti qui a farmi compagnia, a raccontarmi scenari improbabili, a investigare su possibili complotti, a martellarmi con domande puntuali quanto senza senso.
Mi godo di questo tuo silenzio,
come fosse una muta risposta ad ogni mia domanda.
Giorno 5
Ho dato da bere alla piante, ho arieggiato, domani tu e i tuoi colleghi dovrete lasciare l'ufficio, il codice gira, il tempo metterà al meglio....
Me lo ha detto L ieri sera, con quel tono di voce grave che di solito si usa ai funerali. Lo sai, te lo aspetti, ne parli, ci ridi sopra, ma poi arriva "quel" giorno, in cui tutti i dubbi diventano certezze che come bolle d'aria sprofondano visibili nella nostra testa; le parole si fanno malinconicamente essenziali, il sole allunga la sua ombra sul viso ed ogni particolare intorno svanisce con i suoni che ci rieccheggiano dentro come un eco quando non trova niente di morbido che l'assorba.
Tu sei ancora dentro il poster ed io, per proteggere all'infinito questa tua vacanza, sto pensando di arrotolarlo....
Giorno 6
Ho promesso di terminare il mio lavoro entro oggi, così domani, quando ritornerai dalla vacanza, saremo in sintonia: rilassati & in attesa che arrivi il fine settimana.
Ieri abbiamo avuto un blackout informatico in azienda, non andava nulla che non fosse la macchinetta del caffè. Una sorta di prova generale per la nostra dipartita:
PS da oggi voglio studiare se esiste una correlazione tra la presenza dei piccioni sul cavo dell'alta tensione che passa vicino casa e il tempo atmosferico, sapranno loro che stanno più in alto di noi o no? Che poi, a ben pensare, è la stessa domanda senza risposta che mi faccio ogni volta che penso ai miei capi.
C'est la vie
[Fabio]
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