27 aprile 2008

Bavisela 4 maggio 2008

domenica


1.49.12


Mi sveglio alle 720. Sono un po’ rincoglionito perché la sera prima mi sono bevuto due camomille. Non riesco a fare una buona colazione, alle 8 ho l'autobus per Duino. Bevo solo un the in velocità, preparo le mie cose e poi via in bici. Chiamo la mia compagna di allenamento, Rosamaria, e mi risponde che è già partita verso l'arrivo. Il viaggio è tranquillo e veloce, dobbiamo fare gimcana attorno alle transenne e ai birilli che serpeggiano lungo al costiera. Neanche il tempo di guardare fuori che le porte si riaprono e vengo spinto fuori dalla voglia di cominciare. Dovrà pazientare circa due ore, quest'anno lo start è stato posticipato alle 1030. Pazienza. Cammino lungo Duino non sapendo bene cosa cominciare: colazione? stretching? bagno?
E Rosamaria? La cerco invano, ci ritroveremo mezz'ora prima della partenza in una viuzza lontano dalla partenza, entrambi per una corsetta di riscaldamento. Non ci sembra ancora vero di essere lì. Siamo acciaccati, lei alla caviglia, io alla gamba. Abbiamo lavorato tanto in questi mesi pre gara che pensiamo solo a partire.
Sono quasi le 1030, appena dico "dovremmo partire a breve" ecco il colpo di pistola. La gente davanti a noi ancora non si muove, ci vorrà il solito minuto di sfollamento. Finalmente corriamo. L'inizio è sempre in salita, in tutti i sensi, anche se, controllando poi il cronometro a fine gara, riusciamo a stare poco sopra i 5 minuti al KM. Ottimo. Corro al fianco di Rosamaria. La giornata è ottima, non c'è il sole cocente. Piove addirittura.
Passano i km. 3,4,10,15... mi sento bene...decido di allungare a 6 dalla fine. Forse un azzardo, ma ci provo. Guardo la mia compagna che mi incoraggia a provarci. E allora comincio ad accelerare....16,17,18,19....
sono quasi alla fine, ma sono stanchissimo, stringo i denti, vorrei mollare, l'arrivo mi sembra così lontano.... 20,21...faccio l'ultima curva ed entro in piazza unità. Taglio il traguardo in 1h 49 minuti, 10 meno dell'anno scorso. Sono stanchissimo, una mano sul fianco, non riesco a respirare, non ci riesco proprio. Tengo duro, ma ormai è finita.






















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