15 marzo 2010

Lipica open 2010

10 minuti.
Tra dieci minuti sarà mezzanotte e sarà già domani. Non mi riuscirà più di dire: io-oggi-Lipica. Sarà già domani, passato e futuro insieme, il presente non sarà più.

9 minuti.
Cerco di mettere insieme velocemente i ricordi. L’arrivo, la partenza, iniziare e finire… non so da dove cominciare

8 minuti.
Tutto è mescolato, al buon sole, alla fatica, all’amicizia, ai sogni, al profumo degli alberi, al fango sotto le scarpe, alla cartina che non scivola mai dalle dita.

7 minuti.
Faccio scorrere il nastro all’indietro e mi colpisce quel gazebo rannicchiato sul prato riprendere vita, il plaid ripulirsi d’erba, le cose buone ricomporsi, il sole lanciato nella sua corsa da ovest ad est.

6 minuti.
Come un film a flashback, rivedo la gente rifare il percorso al contrario, con il sudore che s’asciuga, quel sorriso che ritorna preciso, la fatica che si allontana come l'olio si ritrae da una macchia d'acqua, l'individualismo che ritorna alla linea di partenza.

5 minuti.
Sulla cartina che teniamo in mano risanano le pieghe come delle ferite che si chiudono, torna più liscia, come nuova, mentre il nostro sguardo cerca prima il punto di partenza, poi la busta, poi l'erba, poi il cronometro..

4 minuti.
Il luogo e il tempo della partenza si allontanano, vestiti come per andare a fare shopping, siamo lì a fare i nostri acquisti, tra le bussole, le ghette, i cerotti...il portafoglio che si riempie come per magia..

3 minuti.
Ci salutiamo con il gesto di chi non si vede da tempo e ritorniamo alla nostra auto, guidando come avessimo preso appena la patente, la benzina che ritorna, l'auto che si fa più pulita, come animali ci rintaniamo nelle nostre case, riguadagnamo di soppiatto il letto, zittiamo la sveglia e riprendiamo a sognare

2 minuti.
Tutto parte da un desiderio, che si perde nella notte dei tempi.

1 minuto.
In questa notte non mi oriento, non ho alcuna mappa, mi alzo in volo.

Mezzanotte.
Ma io c’ero e non è stato un sogno.

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