scorre e nel suo cammino
si raggela
evapora
si perde nell'infinito
ma sempre ritorna
nuova fresca pura
in un viaggio
che mai ha termine...
ARRAMPICATA carta d'identità patente tesserino CAI numeri di telefono degli istruttori ricarica 10 euro soldi [100 euro in kune] tenda picchetti sacco a pelo stuoino torcia casco imbrago 3 cordini 3 moschettoni a ghiera scarpette pantaloni lunghi zaino kappaway maglione borraccia ciabatte crema solare | APNEA pinne calzari pantaloni muta cintura zavorra con pesi coltello giacca sopramuta acqua saponata guanti maschera [2x] aeratore pesi supplementari boa segna sub sagola per boa lavagnetta sub profondimetro documento d'identità brevetto danaro cellulare numeri di emergenza numeri diving primo soccorso logbook tappetino ciabatte accappatoio asciugamano cappello di lana indumenti caldi giacca cerata sacco immondizie grande per l'attrezzatura bagnata acqua merenda leggera [biscotti secchi, frutta secca] |
Mi sveglio alle 720. Sono un po’ rincoglionito perché la sera prima mi sono bevuto due camomille. Non riesco a fare una buona colazione, alle 8 ho l'autobus per Duino. Bevo solo un the in velocità, preparo le mie cose e poi via in bici. Chiamo la mia compagna di allenamento, Rosamaria, e mi risponde che è già partita verso l'arrivo. Il viaggio è tranquillo e veloce, dobbiamo fare gimcana attorno alle transenne e ai birilli che serpeggiano lungo al costiera. Neanche il tempo di guardare fuori che le porte si riaprono e vengo spinto fuori dalla voglia di cominciare. Dovrà pazientare circa due ore, quest'anno lo start è stato posticipato alle 1030. Pazienza. Cammino lungo Duino non sapendo bene cosa cominciare: colazione? stretching? bagno?
E Rosamaria? La cerco invano, ci ritroveremo mezz'ora prima della partenza in una viuzza lontano dalla partenza, entrambi per una corsetta di riscaldamento. Non ci sembra ancora vero di essere lì. Siamo acciaccati, lei alla caviglia, io alla gamba. Abbiamo lavorato tanto in questi mesi pre gara che pensiamo solo a partire.
Sono quasi le 1030, appena dico "dovremmo partire a breve" ecco il colpo di pistola. La gente davanti a noi ancora non si muove, ci vorrà il solito minuto di sfollamento. Finalmente corriamo. L'inizio è sempre in salita, in tutti i sensi, anche se, controllando poi il cronometro a fine gara, riusciamo a stare poco sopra i 5 minuti al KM. Ottimo. Corro al fianco di Rosamaria. La giornata è ottima, non c'è il sole cocente. Piove addirittura.
Passano i km. 3,4,10,15... mi sento bene...decido di allungare a 6 dalla fine. Forse un azzardo, ma ci provo. Guardo la mia compagna che mi incoraggia a provarci. E allora comincio ad accelerare....16,17,18,19....
sono quasi alla fine, ma sono stanchissimo, stringo i denti, vorrei mollare, l'arrivo mi sembra così lontano.... 20,21...faccio l'ultima curva ed entro in piazza unità. Taglio il traguardo in 1h 49 minuti, 10 meno dell'anno scorso. Sono stanchissimo, una mano sul fianco, non riesco a respirare, non ci riesco proprio. Tengo duro, ma ormai è finita.
Sento il mio calore trovar spazio tra le maglie del tuo freddo vestito fronde sterpaglie rovi rami d'alberi come silenziosi spartiti che musico con i miei passi mentre il mio respiro allontana la nebbia che mi assale. Cammino in un saliscendi che mai s'interrompe e quando più stanca si fa la vita ecco il mio stupore placarsi un attimo e poi riprendere volando sopra il tuo infinito scorrere.... |
Ho incrociato il profilo della montagna
Nella foga
della barca in mezzo al mare
tra il sussulto delle onde
e il fragore della risacca
ho incrociato
il profilo della montagna
ne ho interrotto
la stabilità dei secoli
ne ho fatto tremare le cime
ho scosso boschi di abeti
ho alzato nubi di polvere bianca.
Tutto è cambiato
per un istante
e quell'acqua che dietro di me
s'acquieta
rivela la piccolezza
di questo
e di ogni mio gesto.
Auto senza tettuccio
Curva dopo curva
Il futuro dietro l'angolo
Il presente
Vento che passa
Tra i capelli
Così la vita
SCADENZA: 31 marzo 2008 ESITO:
L'Irlanda che non ho accarezzato
In questo mio piccolo studio, di bello, di professionalmente bello, non c'é nulla: l’olivetti sta sul ripiano di una libreria da cui ho tolto i volumi più grossi; alla mia sinistra l'asse da stiro appoggiata alla finestra; dietro di me incastonato nel muro il letto pieghevole e tutt'intorno gli oggetti che non riesco a buttare via, come il pezzo di carta della mia laurea, la pagina iniziale della bibbia, un palloncino mappamondo e la foto della mia ex. In questo personalissimo ordine ho dato spazio ad un bel libro senza parole: é la storia di un viaggio in Irlanda che i miei genitori si sono regalati dieci anni fa. Sento voci far festa, direbbe un poeta: ebbene sì, dall’eterogeneità delle immagini di questo piccolo album esce un concerto di suoni a cui io, omaggiato dal fato di un biglietto in prima fila, proverò a mettervi le parole.
Callaghan