22 dicembre 2006

A Siana

Non sarò più solo

E’ una fredda mattina d’inverno, sento la gente starmi accanto come la neve, un attimo e niente più. Non sono nessuno. Le mie orme non durano. Penso a te, nel mio incedere quotidiano, so che nulla di me ti appartiene, mentre tutto quello che sei io l’ho conservo dentro. Ho contato il numero dei tuoi capelli in una giornata di vento, ho sentito il profumo della tua pelle quel giorno che ti sei coperta ogni cosa, di te ho capito tutto nei tuoi momenti di silenzio.
E’ inverno ormai, sta per concludersi un’altra giornata, te ne sei andata e la neve… la neve racconta da dove sei venuta e dove stai andando. Seguo le orme senza pensare a niente, istintivamente metto i miei passi dentro ai tuoi, ballo con te. Percorro quel lungo sentiero che porta alla luna e ancora meglio ti vedo. Supero la collina, percorro una lunga discesa. Poi, all’improvviso, sul pianoro tutto sparisce. Non c’è impronta, nè segno alcuno, non ci sei più. Spengo la sigaretta, inarco un pochino la schiena e, con un perfetto gesto, ripesco dalla mia memoria il prendere sulla schiena che si faceva da ragazzi. Non guardo avanti a me, vedo solo le mie impronte affondare di più, sono contento. La mia fantasia ti porta con me, dovunque tu sia, non sarò più solo.


Pulito

Pulito come il cielo in un giorno di bora, così il mio pensiero mentre cammino sopra di te. Non lascio traccia mai, nelle mie carezze. Giorno dopo giorno ti osservo e non ti giudico se non per quello che gli altri hanno fatto di te. Non c’è una nuvola che porti il tuo nome, sei calda come un tramonto d’estate, sei leggera come una mattina d’inverno. Sei la mia città. Pulisci i miei pensieri, asciughi le mie lacrime come sai fare tu, senza farlo notare ad alcuno, invisibilmente mi avvolgi e mi baci.
Chiuso nella mia piccola casetta, sto per dormire quando ti sento. Sto ad ascoltare. Non so mai se posso capirti fino in fondo per cui sto sempre in silenzio. Dicono di te il cigolare delle finestre, il frusciare degli alberi, lo sbattere del cancello, il flettersi dei vetri. M’addormento con la mente leggera e, come questa giornata, volo anch’io in alto dove tutto è pulito.

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